Inps: cassa integrazione con temperature oltre 35 gradi, anche se “percepiti”

ROMA – Il trionfo di chi soffre il caldo anche se il termometro non realmente è altissimo. Vuoi per l’umidità, l’eccesso di vetrate, spesso la sofferenza è superiore a quanto appare sul colonnino. Ne tiene conto l’Inps, L'Inps dà indicazioni alle aziende per chiedere la cassa integrazione ordinaria a fronte di temperature elevate spiegando che la prestazione si può chiedere sia a fronte dell'ordinanza della pubblica autorità, per cause non imputabili all'impresa e ai lavoratori, sia laddove le temperature medesime risultino superiori a 35 gradi.
La doppia opzione per i lavoratoriTuttavia, "anche il verificarsi di temperature pari o inferiori a 35 °C - spiega l'Inps in un messaggio - può determinare l'accoglimento della domanda di accesso alle prestazioni di integrazione salariale qualora si prenda in considerazione la valutazione della temperatura cosiddetta "percepita", che è più elevata di quella reale". Le indicazioni riguardano sia i datori di lavoro che possono richiedere la cigo sia i datori di lavoro che possono richiede l'assegno di integrazione salariale al Fondo di integrazione salariale (Fis) o ai Fondi di solidarietà bilaterali.
La Repubblica